martedì 31 gennaio 2012

Lana Del Rey - Born to Die (Interscope, 2012)

Lana Del Rey, Lana Del Rey, Lana Del Rey, Lana Del Rey: qualunque maledetta roba apro o leggo ultimamente sembra parlare di Lana Del Rey, Lana Del Rey, che poi vaccaboia non si chiamava Lana Del RAY, maledetto il mondo ladro?
Okkei, non avevo nemmeno sentito l'esordio, però ho la memoria che ho, che ce volemo fà? 
Mi sono detto, se il NME di questa settimana dedica a questa illustre signorina dall'aspetto gradevole, tanto gradevole da essere quasi ministeriale (o almeno sottosegretariale) SEI strafottutissime pagine, che nimmanco a Blonde On Blonde santissimo cazzo, sarà un artista strepitosa, qualcuno di interessantissimo, qualcuno che, anche nella malaugurata ipotesi che mi facesse pietà, che dovessi staccare dopo dieci secondi e mettere Reign In Blood per ore e ore, non potrei ignorare.

Caro, ingenuo fessacchiotto che non sono altro.

E' una delle cose più irrilevanti che abbia mai visto la sacra luce del laser che legge i dischi compatti, è una delle cose più insipide che abbia mai toccato una puntina da giradischi, è una delle cose più ininfluenti che sia mai stata illegalmente scaricata dal nobile mulo che i giorni ci allieta.

In sostanza, una tizia figa con una voce non male - ma senz'altro non eclatante come, ad esempio, Beyoncè - che canta pezzi pop della tipologia di Rihanna e della citata Beyoncè ma con una caratteristica fondamentale: l'arrangiamento è depauperato da ogni cafonaggine (o quasi) e agghindato come fosse un pezzo indie, curato nel suono per far capire che - HEY! - non stiamo mica qui per i ragazzi col doppio taglio e le ragazzine che muovono seminude il culo davanti youtube al ritmo di "Under My Umbrella-ella-ella-ella-eh-eh-eh", siamo hipster di questo popparuolo che sanno arrangiare i pezzi come dei veri indie che si rispettino!

I tempi sono, in pandant con l'arrangiamento, rallentati per ricordare quel pop pseudosofisticato che dovrebbero richiamare, ma quando ascolti National Anthem o Diet Mountain Dew è chiaro che questi sono pezzi di Rihanna o delle Destiny's Child con una voce meno aggressiva... insomma, parliamoci chiari: BIANCA, ergo meno brava, meno estesa, meno tutto.

Ennesima perla nell'olimpo della mediocrità che ci allieta e che vorrebbero spacciare per robbbabbuona.

No, Vasco, no... io non ci casco.
Voto: 3.2

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