E come fare a
biasimarli? L'art-rock aveva rotto le balle a tutti e il glam rock era
pieno di paillette, rossetto e mascara, quindi l'unica
soluzione per gentaglia come loro (e
come me... e spero come voi) era l'epitome del divertimento, tre (o
due.... o anche uno...) accordi conditi da testi che fanno incazzare le
femministe!!! Yeeeeeeh! Ehr...
Guidati dai fratelli
Malcom e Angus Young
(quest'ultimo è l'immagine del gruppo... un
ragazzetto in calzoncini e tipica divisa scolastica da scuola inglese
che spara raffiche
di note ad una quantità indecifrabile di decibel) alle chitarre, per la
prima metà della loro carriera con l'incredibile Bon Scott
alla voce e,
in seguito alla sua tragica morte, con l'ex-Geordie Brian
Johnson
(ovviamente la sezione ritmica rasenta l'inutilità, ma fa quello che
deve fare senza sbagliare), hanno dimostrato al mondo che si può anche
smetterla per un cazzo di minuto di prendersi così fottutamente sul
serio e divertirsi un po', cazzo.
Can I Sit Next to You Girl 7''- Albert Productions 1974 | 7.0 |
High Voltage [Australian Release] - Albert Productions 1974 | 7.6 |
Tnt [Australian Release] - Albert Productions 1975 | 9.8 |
High Voltage - Atlantic 1976 | 9.1 |
Dirty Deeds Done Dirty Cheap [Australian Version] - Albert Productions 1976 | 8.5 |
Dirty Deeds Done Dirty Cheap - Atlantic 1981 [1976] | 8.2 |
Let There Be Rock - [Australian Version] - Albert Productions 1977 | 9.2 |
Let There Be Rock - Atlantic 1977 | 9.0 |
Powerage - Atlantic 1978 | 9.6 |
If You Want Blood You've Got It - Atlantic 1978 | 8.5 |
Highway To Hell - Atlantic 1979 | 10.0 |
Bonfire - Atlantic 1997 [1975 - 1980] | 7.2 |
Back In Black - Atlantic 1980 | 8.9 |
For Those About To Rock (We Salute You) - Atlantic 1981 | 7.7 |
Flick Of The Switch - Atlantic 1983 | 6.8 |
'74 Jailbreak - Atlantic 1984 [1974-1975] | nd |
Fly On The Wall - Atlantic 1985 | 5.9 |
Who Made Who o.s.t. - Atlantic 1986 | nd |
Blow Up Your Video - Atlantic 1988 | 5.9 |
The Razors Edge - Atlantic 1990 | 7.5 |
Live - Atlantic 1992 | 8.5 |
Ballbreaker - East West 1995 | 7.0 |
Stiff Upper Lip - East West 2001 | 7.8 |
Black Ice - Columbia 2008 | 6.9 |
Can I Sit Next to You Girl 7''- Albert Productions 1974
* Dave Evans - lead vocals
* Angus Young - lead guitar
* Malcolm Young - rhythm guitar
* Rob Bailey - bass
* Peter Clack - drums
Prima che il
nostro Dio
dalle palle grosse comparisse sulla scena, gli Ac/Dc avevano
reclutato il buon Dave
Evans (che ora ha un sito internet
e un myspace
dove chiama sè stesso
"King Of All Badasses"... che è un po' come se chiamassi il mio
normalissimo uccello "Il più grosso stracciafiche della storia"), che
non è nient'altro che un buon cantante che ricorda il Paul Rodgers che
ha girato il mondo con Brian May e Roger Taylor orinando simpaticamente
sulla memoria di Federico Mercurio.
Fatto sta che questo buon
cantante emulo
dell'orinatore di Federichi Mercurii, nonostante un discreto talento
(seppur un po' carente di personalità) era decisamente un glam
rocker... paillettes, lustrini e the makeup of makeup artists, Max
Factor... che non è un nuovo film di Mad Mel Gibson, ma una marca di
trucchi, come tutti voi saprete. Come tanti glam rocker, era
una calamita per la figa, e come tanti glam rocker era un buon
frontman, spettacolare e sfacciato. Una differenza con i glam rocker
però c'era: il sigaro di carne non lo acquistava, ma lo regalava
volentieri al manipolo di simpatiche pulzelle adoranti che lo
circondavano spesso e volentieri. Malcom e Angus, invece, se avete
prestato attenzione al paragrafo introduttivo (se non lo avete fatto,
VERGOGNA!), erano dei caciaroni, rozzi e anche un po' bifolchi che a un
Melatini
preferivano sicuramente una birrozza o un Jack Daniels; e,
cosa ben più importante (ma spesso occultata, chissà come mai, dalle
biografie ufficiali) erano brutti come la fame di notte e la figa li
schifava come se avessero la peste.
Il risultato fu che dopo aver
registrato
questo singolo (poi ri-registrato con Bon in una versione più hard rock
e meno bluesata), il caro vecchio Dave lo prese metaforicamente nel
deretano.
Sulla musica...
pochino da dire: due pezzi, ben prodotti (sempre dai
Vanda e Young che accompagneranno il gruppo per una buona parte della
carriera), meno duri del repertorio futuro.
Voto: 7.0
High Voltage [Australian Release] - Albert Productions 1974
* Bon Scott – lead vocals
* Angus Young – guitar
* Malcolm Young – guitar, bass guitar, backing vocals
* Rob Bailey - bass guitar
* Peter Clack - drums
* George Young - bass guitar, drums
* Tony Currenti - drums
* John Proud - drums
Ronald Belford "Bon" Scott!!!
Cantante di decennale
esperienza,
scozzese emigrato in Australia come i tre fratelli Young (oltre ai due
chitarristi c'è George alla produzione), brutto come la fame come i due
fratelli Young, basso come un nano da giardino come i due fratelli
Young (è il più alto del gruppo con un brillante 1,68 m), assolutamente
geniale come i due fratelli Young, Bon si
sentì immediatamente a casa in mezzo a questi due pazzi.
La Line-up non era ancora
completa nei
dieci (10!!!) giorni nei quali registrarono quest'esordio, quindi si
alternano tra basso e batteria session man e persino George Young
(tanto per quello che c'è da fare come ritmica avrei potuto suonare
anch'io), si inizia tostissimi dando ad una cover di Big Joe Williams
(mica il primo stronzo che passa, uno dei più grandi bluesman di
sempre) la sua versione DEFINITIVA... quella Baby Please
Don't Go che spaccherebbe il culo anche a un Mike Tyson
dei tempi d'oro, e si continua su una buona via, con il classico
hard-blues-rock che li porterà nell'olimpo del rock.
Qui, con un Angus appena
diciannovenne
(che fingeva, grazie alla sua altezza e al faccino pulito, di avere 15
anni) ma già in forma spettacolare, non ci sono ancora i riff killer di
Malcom, eccezion fatta per Little Lover, e
manca anche quella consistenza alla produzione che farà degli Acca
delle leggende anche a livello di suono ottenuto.
Irreperibile, immagino, in
italia... a meno che non abbiate una connessione ad
internet...
Voto: 7.6
Tnt [Australian Release] - Albert Productions 1975
* Bon Scott – lead vocals, bagpipes
* Angus Young – lead guitar
* Malcolm Young – rhythm guitar, backing vocals
* Mark Evans – bass, backing vocals
* Phil Rudd – drums, percussion
Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!
Dio
mio Dio mio Dio mio Dio mio Dio mio Dio mio Dio mio Dio mio Dio mio Dio
mio Dio mio Dio mio Dio mio Dio mio Dio mio Dio mio Dio mio Dio mio Dio
mio Dio mio Dio mio Dio mio Dio mio Dio mio Dio mio Dio mio Dio mio Dio
mio Dio mio Dio mio Dio mio Dio mio...
Ah,
già, non credo in Dio.
Un
disco spaventosamente eccezionale. Uno dei dischi hard-rock più
perfetti della storia del genere umano.
Qui la
band australo-scozzese si libera delle vaghissime influenze glam
rimaste dai tempi di Evans e sfodera tutta la sua furia hard, come una
Cicciolina dei bei tempi... e lo fa aprendo l'album CON DELLE
DANNATISSIME CORNAMUSE!!!! Damn impressive. Le cornamuse in questione
sono nella apripista "It's a Long Way To The Top (If You
Wanna Rock n' Roll)" e sono suonate da Bon... dato che
George Young ha pensato che fosse una buona idea, per via del fatto che
Bon in scozia suonava in una banda con delle cornamuse... peccato che
Bon suonasse la batteria! Il Bonnie Lad, affascinato dall'idea, le
prese, le vide e le vinse, regalandoci un momento di figheria assoluta
come solo lui sapeva fare.
Questo
disco è talmente maledettamente perfetto che sembra un greatest hits: TNT
("oi! oi! oi!"), High Voltage (che
probabilmente ha sbagliato album), l'allucinogena Rocker
(I'm a rocker / I'm a roller / I'm a right out of controller / I'm a
wheeler / I'm a dealer / I'm a wicked woman stealer / I'm a cruiser /
I'm a rockin' rollin' man), una School Days direttamente
dal maestro Chuck Berry... i capolavori Rock n Roll Singer,
The Jack e Live Wire....
la già citata It's a long way... passano
gli anni, ma questo rimane un classico inarrivabile.
Buy it
right now!!
Eccettuato
il fatto che non lo potete comprare perchè è la versione australiana ed
è fuori produzione, ma non ci preoccupiamo di dettagli così insulsi
quando il magico mondo di Emule ci attende.
Voto:
9.8
High Voltage - Atlantic 1976
Versione internazionale per
voi,
pubblico di bifolchi. E' quella che trovate nei negozi.
Niente School Days, niente
Rocker... ma
rientrano (senza motivo) Little Lover e quella canzone che parla delle
palle della ex moglie di Bon.
Boh.
Voto: 9.1
Dirty Deeds Done Dirt Cheap - Albert Productions 1976
Uzza! C'è Jailbreak!
Uzza! C'è Rock In
Peace!
(È uguale a mille altre canzoni blues degli AccaDacca, e per
questo è una gran figata)!
Manca Love At First Feel
però!
Il resto è uguale a...
Voto: 8.5
Dirty
Deeds Done Dirt Cheap - Atlantic 1981
* Bon Scott – lead vocals
* Angus Young – lead guitar
* Malcolm Young – rhythm guitar, backing vocals
* Mark Evans – bass guitar, backing vocals
* Phil Rudd – drums
Il resto è uguale. Uguale.
Voto: 9.2
* Bon Scott – lead vocals
* Angus Young – lead guitar
* Malcolm Young – rhythm guitar, backing vocals
* Mark Evans – bass guitar, backing vocals
* Phil Rudd – drums
* Bon Scott – lead vocals
* Bon Scott – lead vocals
* Angus Young – lead guitar
* Malcolm Young – rhythm guitar, backing vocals
* Mark Evans – bass guitar, backing vocals
* Phil Rudd – drums
E chi ha detto che gli americani sono dei sacchi di merda?
Cervello: "Io, perchè, c'è
qualche cazzo di problema???"
Gli americani sono dei sacchi di merda.
Cervello: "Ora ci semu. Spiega
le motivazioni"
Si sono rifiutati di tirar fuori questo meraviglioso album al momento
della sua uscita, e lo hanno fatto solo nel 1981, chiaro cash-in sulla
morte di Bon e sull'universale successo di Back In Black... secondo me,
comunque, è la casa discografica non gli americani...
Cervello: "Non ci siamo capiti.
Gli A-ME-RI-CA-NI. Pensano sempre ai maledetti danari. E prendimi una
cazzo di birra ghiacciata che fa un caldo fottuto."
[Beve una birra] Americani del cazzo. Proseguono
sulla strada del rock n' roooooooooll da eiaculazione (questa versione
del disco perde la grandiosa Jailbreak per far posto alla MICIDIALE
Rocker, presa dall'esordio Australiano) facendo le opportune virate sul
territorio conosciuto del blues, in particolare con Big Balls,
una canzone nella quale Bon ci delucida con finto accento sofisticato
su quanto grandi siano i suoi attributi, always bouncing, to
the left and to the right... classico Bon Scott d'annata.
Molto più midtempo del solito e a tratti
decisamente più rilassato (non di certo nella feroce Squealer
o nella devastante title track, ma al massimo della
rilassatezza invece nel capolavoro Ride On, vero
manifesto d'intenti della poetica - e della vita - del Bonnie Lad), con
qualche rock n' roll più easy, come Love
at First Feel e Ain't No Fun.
Meno perfetto del solito, e perde discretamente senza Rock in
Peace e la stupenda Jailbreak, ma
rimane sempre un grandissimo disco, come del resto l'intera produzione
degli accadacca con Bon.
Voto: 8.2
Uzza! Crabsody
In Blue! Un'altra canzone uguale a mille blues Ac/Dc! È una
cazzo di figata! Sentite, non è che dovete per forza far finta di
essere dei cazzo di Acdcmaniaci, ma almeno non tirate pomodori,
diobbuono.
Il resto è uguale. Uguale.
Voto: 9.2
* Bon Scott – lead vocals
* Angus Young – lead guitar
* Malcolm Young – rhythm guitar, backing vocals
* Mark Evans – bass guitar, backing vocals
* Phil Rudd – drums
Ennesimo inarrivabile capolavoro di blues rock, e siamo al quarto di
fila, santo cazzo... il trio Scott / Young / Young è sempre più
inarrestabile, e sforna altri 8 capolavori... beh, cazzo, erano 8. La
Atlantic rimuove, come già detto, Crabsody in Blue e
ci mette, inspiegabilmente, di nuovo Problem Child, in
una versione ridotta. Boh... immagino sia difficile vivere con il
cranio pieno di segatura, non voglio infierire.
Rimangono 7 belve ferocissime, dalla più breve e poetica
reinterpretazione della storia del rock mai realizzata (Let
There Be Rock), all'ode ad una taglia forte tasmaniana che
Bon ebbe modo di... ehm, conoscere (Whole Lotta Rosie),
l'easy mood dell'album precedente va a farsi fottere, il Bad
Boy Boogie prende il sopravvento e sommerge tutto in
40 minuti di fuoco. I overdosed on you, cari miei... I fucking
overdosed on you.
Voto: 9.0* Bon Scott – lead vocals
* Angus Young – lead guitar
* Malcolm Young – rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams – bass guitar, backing vocals
* Phil Rudd – drum
* Bon Scott – lead vocals
* Angus Young – lead guitar
* Malcolm Young – rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams – bass, backing vocals
* Phil Rudd – drums
Ladies and gentlemen... hard rock goes pop!!!
Torniamo all'album, che se no piango.
Esclusa Beating Around The Bush, si torna in tempo medio (la grandiosa title track è l'epitome del mid-tempo, ad esempio), e talvolta anche meno, come nella conclusiva Night Prowler, una delle migliori performance del Bonnie Lad.
Quest'album è come Roberto Baggio, come Maradona... arte.
...
Shazbot, Nanu, nanu.
Voto: 10.0
* Bon Scott – lead vocals
* Angus Young – lead guitar, rhythm guitar
* Malcolm Young – rhythm guitar, lead guitar, backing vocals
* George Young - bass guitar, production, backing vocals
* Rob Bailey - bass guitar
* Mark Evans – bass guitar on "Jailbreak"
* Tony Currenti - drums, percussion
* Peter Clack - drums, percussion
* Phil Rudd – drums, percussion on "Jailbreak"
Inutile Ep con quattro pezzi presi dal debutto australiano e Jailbreak inutilmente sottratta a DDDC.
Prima che esistesse Emule, Winmx, Megaupload, etc. se le potevano permettere ste genialate... ora ci pensano due volte.
Voto: N.D.
arriva Bon
rimango dieci minuti in preda alla rabbia cieca, a digrignare i denti... bestemmiando, bestemmiando contro la sorte del cazzo, contro Dio, contro Satana, contro chiunque ce lo abbia strappato via in modo così maledettamente stupido.
Arriva Ride On, e tu ti chiedi "Ma che cazzo ho ascoltato fino ad adesso?"
Anche Hells Bells, anche You Shook Me All Night Long ti sembrano talmente... inutili, da farti venire voglia di cancellare tutto e mettere tanti begli 1, persino a Back In Black... quei cazzo di brividi sulla schiena quando senti "Gonna change my evil ways... one of these days... one of these days!", sai che Brian, per quanto bravo, non te li darà mai... e allora resti lì al buio ad ascoltare il resto della compilation (tutte ottime canzoni con Brian alla guida, eccetto la insulsa Shake Your Fondations), con un senso di vuoto, con un buco allo stomaco, con le lacrime che ti rigano il viso.
Certo, tutta questa situazione supponendo che anche voi siate degli psicopatici alcolizzati e un po' drogati.
* Brian Johnson – lead vocals
* Angus Young – lead guitar
* Malcolm Young – rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams – bass guitar, backing vocals
* Simon Wright – drums, percussion
Ultimo album di studio degli australiani con la coppia di produttori
Vanda/Young che li ha accompagnati fino a questo punto (e che ritornerà
ad un certo punto della loro carriera), e primo con il nuovo bassista
Cliff Williams che sostituisce Mark Evans senza che nessuno se ne sia
accorto particolarmente, ed anche il primo ad uscire simultaneamente in
tutto il mondo con (quasi) la stessa tracklist! Uh, uh, anche il
preferito di Malcom e Angus! Liricamente il buon vecchio Bon insiste
molto più sull'amore che in passato, calcando la mano particolarmente
sul filone "questa zoccola mi ha fatto del male" che a noi tutti sta
molto a Quore... tipici esempi? "Doctor,
doctor / Ain't no cure / For the pain in my heart / Gimme a bullet to
bite on / Something to chew" oppure "It's your love
that I want / It's your love that I need / It's your love gotta have" o
anche "Two faced woman with the two faced lies / I hope your
two faced living made you satisfied".
Forse il meno citato tra gli album Scottsiani, ma ingiustamente: qui si rasenta ancora una volta la perfezione.
Il riff torcibudella di Riff Raff è quanto di meglio (e di veloce) gli Ac/Dc abbiano mai prodotto, ma non sono da meno Gimme a Bullet e Down Payment Blues, incentrati sulla ineffabile coppia amore/tasche vuote.
Feroce come Let There Be Rock, quarto capolavoro consecutivo... e non abbiamo ancora finito.
Forse il meno citato tra gli album Scottsiani, ma ingiustamente: qui si rasenta ancora una volta la perfezione.
Il riff torcibudella di Riff Raff è quanto di meglio (e di veloce) gli Ac/Dc abbiano mai prodotto, ma non sono da meno Gimme a Bullet e Down Payment Blues, incentrati sulla ineffabile coppia amore/tasche vuote.
Feroce come Let There Be Rock, quarto capolavoro consecutivo... e non abbiamo ancora finito.
Voto: 9.6
* Bon Scott - lead vocals
* Angus Young - lead guitar
* Malcolm Young - rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams - bass, backing vocals
* Phil Rudd - drums
Mentre faccio un vano sforzo per cercare di comprendere se questo mal di testa lancinante che sta perforando il lato sinistro del mio splendido cranio sia derivato dalle assurde quantità di sostanze ingerite ier sera oppure dall'influenza, non ritenevo che ricordare come cazzo ho fatto ad ascoltare quest'album ieri potesse essere una delle attività rientrante nella lista delle mie "10 cose da fare senza morire oggi pomeriggio", ma dato che l'alternativa è una replica di Dawson's Creek o un altro fottuto disco indie,
Tratto da un concerto del '78 nella natia Glascow, patria di lavapoco e terra di antisapone, abbiamo qui dieci testimonianze dell'esistenza di Dio. Che è uno a scelta tra Malcom, Angus o Bon.
La produzione (ancora una volta, e l'ultima per un bel po') di George Young e Harry Vanda, - ex-Easybeat e responsabili del obbrobbriosa hit del 1978 Love Is In The Air di John Paul Young - stavolta non è all'altezza e fa perdere un po' alla potenza devastante della combo australiana... l'unico che ci guadagna è Cliff Evans (subentrato nel precedente disco a Mark Evans, che stava per venire alle mani con Angus) molto più audibile del solito, e devo dire che non è male il ragazzo.
La scaletta non è delle più intelligenti (dove sono TNT, Baby Please Don't Go, Live Wire e Sin City??? Vabbè, oggettivamente è un'ottima scaletta e sono io un cagacazzo), e molto lentamente sto imparando ad apprezzare anche The Jack (soprattutto se non la fanno durare trenta ore per la vita, come in certi bootleg), quindi levatevi dai coglioni perchè
Voto: 8.2
* Angus Young - lead guitar
* Malcolm Young - rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams - bass, backing vocals
* Phil Rudd - drums
Mentre faccio un vano sforzo per cercare di comprendere se questo mal di testa lancinante che sta perforando il lato sinistro del mio splendido cranio sia derivato dalle assurde quantità di sostanze ingerite ier sera oppure dall'influenza, non ritenevo che ricordare come cazzo ho fatto ad ascoltare quest'album ieri potesse essere una delle attività rientrante nella lista delle mie "10 cose da fare senza morire oggi pomeriggio", ma dato che l'alternativa è una replica di Dawson's Creek o un altro fottuto disco indie,
Tratto da un concerto del '78 nella natia Glascow, patria di lavapoco e terra di antisapone, abbiamo qui dieci testimonianze dell'esistenza di Dio. Che è uno a scelta tra Malcom, Angus o Bon.
La produzione (ancora una volta, e l'ultima per un bel po') di George Young e Harry Vanda, - ex-Easybeat e responsabili del obbrobbriosa hit del 1978 Love Is In The Air di John Paul Young - stavolta non è all'altezza e fa perdere un po' alla potenza devastante della combo australiana... l'unico che ci guadagna è Cliff Evans (subentrato nel precedente disco a Mark Evans, che stava per venire alle mani con Angus) molto più audibile del solito, e devo dire che non è male il ragazzo.
La scaletta non è delle più intelligenti (dove sono TNT, Baby Please Don't Go, Live Wire e Sin City??? Vabbè, oggettivamente è un'ottima scaletta e sono io un cagacazzo), e molto lentamente sto imparando ad apprezzare anche The Jack (soprattutto se non la fanno durare trenta ore per la vita, come in certi bootleg), quindi levatevi dai coglioni perchè
Voto: 8.2
* Bon Scott – lead vocals
* Angus Young – lead guitar
* Malcolm Young – rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams – bass, backing vocals
* Phil Rudd – drums
Ladies and gentlemen... hard rock goes pop!!!
Senza perdere quello che era stato il loro amore per i riff
spaccacervello, gli acca dacca, con un evidente aiuto del nuovo
produttore Robert John "Mutt" Lange (che adesso produce Backstreet Boys
e Shania Twain, che è anche la sua gradevole moglie) producono un
mostro pop-hard-rock, trainato dalla title track, che rimane una delle
più conosciute canzoni rock della storia, oltre che un tragico
epitaffio per l'unico, grande, inimitabile Ronald Belford Scott.
The Bonnie Lad morì infatti poco dopo l'uscita di questo grandioso
album, in un modo che mi fa venire i brividi lungo la schiena ogni
volta che ci penso: soffocato nel vomito. Bon, amico stretto della
bottiglia, aveva, come di consueto, svuotato gli spiriti
presenti in tutti i pub capitatigli sotto tiro, e fu lasciato a dormire
in una Renault 5 di un amico, perchè nessuno era in grado (essendo
tutti devastantemente sbronzi) di farlo salire in casa. L'indomani
mattina venne trovato morto.
Torniamo all'album, che se no piango.
Come dicevo, la differenza tra questo e gli altri album degli AcDc non
è nello stile, quanto nel suono. Questo coso-produttore ha trasformato
la tagliente e cruda ferocia di Let There Be Rock in un suono molto più
palatabile, meno crudo, e arricchito con qualche armonia qua e là, ed
inoltre... un BASSO AUDIBILE!!! Ma dico? Che cazzo, diamo i numeri?
Sentite Love Hungry Man? Minchia, un basso!!! E'
questo quindi, il suo misterioso suono? Kudos to you Mr.Lange!
Esclusa Beating Around The Bush, si torna in tempo medio (la grandiosa title track è l'epitome del mid-tempo, ad esempio), e talvolta anche meno, come nella conclusiva Night Prowler, una delle migliori performance del Bonnie Lad.
Quest'album è come Roberto Baggio, come Maradona... arte.
...
Shazbot, Nanu, nanu.
Voto: 10.0
Bonfire - Epic 1997
[1975 - 1980]
Clamorosa presa in giro per i fan più accaniti (come me, povero
coglione, che me lo sono comprato per la bellezza, ai suoi tempi, di 60
€), probabilmente buon affare per il newbie del mondo ac/dcistico
Dei 5 dischi, uno è Black in Black.
Back In Black?
E chi
non ce l'ha?
E non c'è nemmeno Bon dentro. Boh.
E non c'è nemmeno Bon dentro. Boh.
Volts?
Quattro demo, due live
(non eccelsi) e due canzoni vecchie? È uno scherzo vero? Oltre a questo
ci sono due ottimi live: uno, (Live At The Atlantic
Studios) è del 1977, era già edito (ma introvabile) ed è
una figata immane, l'altro è la colonna sonora del film Let
There Be Rock, che metà dei fan degli AcDc (target
naturale di un boxset... uno che non li ha mai sentiti non va di certo
a spendere 60 eurini per un box di 5 cd) già possiede, ed è ottima
anche questa, nonostante il fatto che metà delle canzoni siano già in
versione migliore sul disco 1.
Da fan
degli AcDc (come del
resto mi succede già in quanto fan dei Queen e, in misura
minore
con i Doors), sono sinceramente stanco di queste puttanate, e, pur
ammettendo che questo è un ottimo prodotto per un fan (che
non
abbia già BiB), c'è da rendersi conto che non
è
ammissibile una presa per il culo del genere. Voglio dire:
c'è
una pletora di live, puoi fare tre cd di canzoni che non si
sovrappongono e proponi due live per metà identici, uno dei
quali già molti probabilmente possiedono? È come
fare un
box dei Queen e metterci Live At Wembley. (O un terzo Greatest Hits, se
è per quello). (O una compilation chiamata Queen Rocks, ad
esempio).
E poi, ragazzi, Volts,
cazzo, Volts è davero la presa per il culo suprema, con It's A Long Way
To The Top e Ride On, messe lì a dire "Salve, siamo una presa per il
culo, come và? Tanto voi stronzi fan del cazzo per beccarvi qualche
inedito vi comprate 60 cartocci di box!"
Ci sono tutti gli inediti delle uscite australiane, i dischi di Bon
pre-Accadacca, il primo singolo con un cantante diverso da Bon (Dave
Evans), live a strafottere, B-side, cazzo, persino gli inediti del buon
Brian Johnson... ma d'altra parte li devi pur conservare per fare un
prossimo boxset, no?
Sono state cose come queste a minare le fondamenta dell'industria
discografica, a fare in modo che si cercasse un modo per non essere
schiavi di sta gente.
Voto: 7.2
* Brian Johnson — lead vocals
* Angus Young — lead guitar
* Malcolm Young — rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams — bass guitar, backing vocals
* Phil Rudd — drums, percussion
* Angus Young — lead guitar
* Malcolm Young — rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams — bass guitar, backing vocals
* Phil Rudd — drums, percussion
Eeeh. La tentazione è di
mettere un bell'otto e mandare tutti a casa.
Anche se è (diventato) il
terzo disco più venduto di tutti i tempi, anche se è nettamente l'album
più famoso dei nostri eroi, anche se è un gran bell'album.
Morto un Bon se ne fa un album
mi direte voi. Eh, no, no, no. Non è mica un ciccione in tonaca bianca
che predica pace da una fottuta finestra ad un branco di ottusi. No,
no, no.
Morto Bon, Angus e Malcom
avevano seriamente pensato ad abbandonare il nome e mandare tutto a
farsi fottere, ma hanno preferito fare dei provini, ed andare avanti.
Il risultato è un disco eccelso, con uno dei cantanti più incredibili
che l'hard rock e il metal ricordino, Mr. Brian Johnson, il cui talento
era stato elogiato da Bon ai tempi dei Geordie, gruppo inglese nel
quale Brian militava.
Hells Bells,
You Shook Me All Night Long,
Back In Black,
E allora? Dove sarebbe il
problema? Prima di tutto manca Bon Scott. Eh, già. Manca proprio.
Mancano le sue cazzate, mancano i suoi ghigni, manca la sua poesia.
E poi?
E poi un cazzo di nient'altro,
non basta questo?
Manca Bon punto e basta.
Il disco è ottimo, ottimo
davvero (anche se i testi... ) Angus e Malcom sono entrambi al loro
apice creativo, Robert John "Mutt" Lange dimostra ancora una volta di
essere un Signor Produttore, Brian va volare le sue corde vocali verso
note che neanche immaginavo esistessero, ma per me resta un problema.
Un gruppo di nome Ac/Dc senza
Ronald Belford Scott è inammissibile.
Se non avete questi problemi
etico/morali/sentimentali, fate pure, che dieci sia.
Voto: 8.9
*
Brian Johnson - lead vocals
* Angus Young - lead guitar
* Malcolm Young - rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams - bass guitar, backing vocals
* Phil Rudd - drums, percussion
* Angus Young - lead guitar
* Malcolm Young - rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams - bass guitar, backing vocals
* Phil Rudd - drums, percussion
Passata la sbronza di Back In
Black (cantante nuovo, un sacco di soldi, assenza di Bon...
cambiamenti, insomma), si ritorna in studio, e sono cazzi.
Cioè... sarebbero cazzi. In
realtà Angus e Malcom continuano a macinare riff senza pietà, Brian
Johnson vola ancora verso il paradiso delle note e Mutt Lange fa per
l'ennesima volta un lavoro che dovrebbe essere preso a modello.
È sempre vero che Brian non è
Bon, e non lo dico a livello di sequenze di acido desossiribonucleico,
perchè sarebbe per lo meno scontato; parlo del fatto che Bon era uno
troppo pazzo, un poeta, un cazzone, un Artista, insomma. Brian invece è
un fenomeno, ma davvero, ma è anche un semplice professionista. Sì: uno
dei migliori nel suo campo, per dirla tutta; ma ciò non toglie che sia
un semplice professionista.
Non mancano le canzoni
fenomenali, come la title track, ed è vero che non c'è una singola
canzone brutta, ma in sostanza siamo di fronte a Back In Black volume
2, un po' più bastardo, un po' meno party-time; fatto è che è la prima
volta che senti la pesantezza del fare cose simili... alla fine ti poni
la fatidica domanda: "Sì, bello, esaltante... ma perchè dovrei
ascoltare quest'album e non Black In Black?", cosa che non ti capita
con nessuno degli album dell'era Scott.
Paradossalmente questo è
stato l'unico loro album a guadagnare un primo posto nella classifica
Statunitense.
Voto: 7.7
* Angus Young - lead guitar, slide guitar (on "Badlands")
* Malcolm Young - rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams - bass guitar, backing vocals
* Phil Rudd - drums
* Malcolm Young - rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams - bass guitar, backing vocals
* Phil Rudd - drums
Dopo Beck is Batch volume 2
secondo voi, cosa poteva uscire? Ovviamente Bach is Black volume 18,
cioè tre... un minuto, spengo la canna.
Ecco.
Dopo BIB II, ovviamente ecco
BIB III, inesorabile e prevedibile come un film di Van Damme, ma anche
duro e rozzo come un film di Van Damme. Qui tutto è becero come in un
disco dei Kiss d'altri tempi, un mid-tempo massacrante che di Ac/Dc ha
ben poco. Solo Landslide accelera e
sembra quasi un miracolo, cosa che dimostra quanto siamo lontani dai
fasti di I'm a rocker, I'm a roller, I'm right out of controller.
Come un film di Van Damme vi
piacerà, e, come per un film di Van Damme, non ne sarete fieri a causa
della scarsa qualità del prodotto.
Voto: 6.8
* Bon Scott – lead vocals
* Angus Young – lead guitar, rhythm guitar
* Malcolm Young – rhythm guitar, lead guitar, backing vocals
* George Young - bass guitar, production, backing vocals
* Rob Bailey - bass guitar
* Mark Evans – bass guitar on "Jailbreak"
* Tony Currenti - drums, percussion
* Peter Clack - drums, percussion
* Phil Rudd – drums, percussion on "Jailbreak"
Inutile Ep con quattro pezzi presi dal debutto australiano e Jailbreak inutilmente sottratta a DDDC.
Prima che esistesse Emule, Winmx, Megaupload, etc. se le potevano permettere ste genialate... ora ci pensano due volte.
Voto: N.D.
*
Brian Johnson – lead vocals
* Angus Young – lead guitar
* Malcolm Young – rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams – bass, backing vocals
* Simon Wright – drums, percussion
* Angus Young – lead guitar
* Malcolm Young – rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams – bass, backing vocals
* Simon Wright – drums, percussion
Tralasciando il fatto che la copertina sia abominevole, questo è il
momento storico nel quale la nostra fatidica domanda trova
un'altrettanto fatidica risposta... "Ma questo tizio come diavolo fa a
non sputare sangue dopo ogni canzone?" Nemmeno un'abbondante maschera di riverbero
applicata alla voce riesce però a nascondere il deterioramento
inesorabile della voce del buon Brian Johnson. In più i testi scendono
in picchiata verso Cessolandia, non che se ne capisca qualcosa, dato
che la produzione (per la seconda volta dei fratelli Young, abbandonato
Mutt Lange) è pessima e sommerge la voce nel mix, oltre a sterilizzare
il suono delle chitarre.
Phil Rudd aveva abbandonato durante il tour di Flick OF The Switch per
problemi di alcool e droga e a sostituirlo dietro le pelli arriva Simon
Wright, ma, prevedibilmente, non cambia un cazzo.
Anche qui ottuso midtempo in stile Kiss, per un BIB IV, emulo del buon
Rocky... anche se qui speri che vinca Ivan Drago. Sink The
Pink e poco più, per un album davvero mediocre.
Voto: 5.9
* Brian Johnson – lead vocals
* Angus Young – lead guitar
* Malcolm Young – rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams – bass guitar, backing vocals
* Simon Wright – drums
* Phil Rudd – drums on "You Shook Me All Night Long", "Ride On", "Hells Bells" and "For Those About to Rock (We Salute You)"
* Bon Scott - lead vocals on "Ride On"
* Mark Evans - bass guitar, backing vocals on "Ride On"
* Angus Young – lead guitar
* Malcolm Young – rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams – bass guitar, backing vocals
* Simon Wright – drums
* Phil Rudd – drums on "You Shook Me All Night Long", "Ride On", "Hells Bells" and "For Those About to Rock (We Salute You)"
* Bon Scott - lead vocals on "Ride On"
* Mark Evans - bass guitar, backing vocals on "Ride On"
Come puoi recensire
una pugnalata alle spalle?
Perchè, sia chiaro,
questa è solo una maledetta pugnalata alle spalle.
Stai lì ad ascoltare
questa compilation del cazzo, realizzata per un film mediocre di
Stephen King, con tre inediti, dei quali due strumentali, e BAM
BAMarriva Bon
rimango dieci minuti in preda alla rabbia cieca, a digrignare i denti... bestemmiando, bestemmiando contro la sorte del cazzo, contro Dio, contro Satana, contro chiunque ce lo abbia strappato via in modo così maledettamente stupido.
Arriva Ride On, e tu ti chiedi "Ma che cazzo ho ascoltato fino ad adesso?"
Anche Hells Bells, anche You Shook Me All Night Long ti sembrano talmente... inutili, da farti venire voglia di cancellare tutto e mettere tanti begli 1, persino a Back In Black... quei cazzo di brividi sulla schiena quando senti "Gonna change my evil ways... one of these days... one of these days!", sai che Brian, per quanto bravo, non te li darà mai... e allora resti lì al buio ad ascoltare il resto della compilation (tutte ottime canzoni con Brian alla guida, eccetto la insulsa Shake Your Fondations), con un senso di vuoto, con un buco allo stomaco, con le lacrime che ti rigano il viso.
Certo, tutta questa situazione supponendo che anche voi siate degli psicopatici alcolizzati e un po' drogati.
Voto: N.D.
* Brian Johnson – lead vocals
* Angus Young – lead guitar
* Malcolm Young – rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams – bass guitar, backing vocals
* Simon Wright – drums, percussion
Dopo due album
commercialmente non soddisfacenti (e vorrei pure vedere, erano
soporiferi) la Atlantic richiama Vanda & Young per la
produzione, e cazzata più grande non poteva fare. Se il mix negli album
prodotti dai fratelli Young più giovani sembrava maldestro, vi sembrerà
di lusso rispetto a questo, fra l'altro sterile e poco incisivo, tipico
del peggior hair metal (in versione "deriva melodica") degli anni '80.
A parte pochi,
pochissimi numeri di buona qualità (This Means War
e That's The Way I Wanna Rock N'Roll)
siamo di fronte ad un disco mediocre, che, ciononostante, ebbe un
discreto successo, molto probabilmente perchè uscito sulla scia della
compilation Who Made Who. A parte tutto poi, c'è il fatto che Brian
continua a scendere verso Doloreville con la sua laringe-trachea
sanguinante (condizione alla quale non sono estraneo), e che questo
sembra un album di un gruppo pop piu che degli AccaDacca... leeento
leeento e fottutamente noioso.
Voto:
5.9
* Brian Johnson – lead vocals
* Angus Young – lead guitar
* Malcolm Young – rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams – bass, backing vocals
* Chris Slade – drums, percussion
* Angus Young – lead guitar
* Malcolm Young – rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams – bass, backing vocals
* Chris Slade – drums, percussion
Aaaah, ora si discute! Dopo
quasi un decennio di album insulsi, ritornano gli Ac/Dc che dico io!
Nuovo batterista (Chris
Slade), nuovo produttore (Bruce Fairbarn) e testi scritti dai fratelli
Young, dato che di quelli di Brian non ne poteva più nessuno. Questi
sembrano finalmente gli Ac/dc, feroci, veloci, ottusamente
intelligenti, diretti, emozionanti.
Soprattutto emozionanti, dato
che il tratto caratteristico di tutti gli album dopo BIB è la noia, la
noia fottuta che ti prende dopo due canzoni, e che qui ti dimentichi: Thunderstruck,
Moneytalks, Fire Your Guns, If You Dare, The Razor's Edge...
la produzione toglie un minimo d'impatto al tutto, che del resto non
esisteva da un casino di tempo, ma il suono ne guadagna di gran lunga,
con maschera di riverbero eliminata (e Brian un po' meglio del solito,
anche se è evidente che non sarà mai più quello di Back In Black o For
Those About To Rock) e strumenti ben separati nel mix.
Se un difetto vogliamo trovare
è il fatto che è decisamente un disco altalenante, con qualche
canzoncina mediocre nascosta in mezzo al materiale di lusso (Mistress
for Christmas ne è un perfetto esempio). Meglio comunque
della costante mediocrità alla quale ci avevano abituati: del resto
incominciava ad essere l'era degli album di 74 nonnecessari minuti,
consuetudine dovuta alla durata del supporto ottico che ha dominato gli
anni '90.
Angus Bucks! |
Trivia interessante:
gli Angus Bucks, ovvero i finti dollari promozionali con la faccia di
Angus Young (ovvero questi )
per un breve periodo di tempo ebbero corso pseudo-legale (ecco che
disegno una faccina sorpresa :O) nell'ex unione sovietica... dato che
il rublo a causa dell'inflazione valeva sostanzialmente quanto la carta
straccia!
Dopo questa cagata
(tratta da Wikipedia, che a sua volta l'ha tratta dallo special ACDC:
Behind The Music), godetevi gli Angus Bucks:
Voto: 7.5
* Brian Johnson - lead vocals
* Angus Young - lead guitar
* Malcolm Young - rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams - bass guitar, backing vocals
* Chris Slade - drums, percussion
* Angus Young - lead guitar
* Malcolm Young - rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams - bass guitar, backing vocals
* Chris Slade - drums, percussion
Ovvio che della versione con
un solo cd neanche se ne parla, come minimo ce ne vogliono due.
È chiaro che il protagonista
dello show sia Angus sin dall'inizio quando nel buio si sente (ma talìa
che sinestesia di lusso) il pubblico che inneggia il suo nome... mi sa
che qui a Donington il suo show Angus non lo divide con nessuno...
Comunque, è ciò che di più
vicino ci sia ad un greatest hits, con Brian che se la cava
egregiamente anche nelle canzoni dell'era Bon... tanti assoli, tante
cazzate... a tratti emozionante.
Voto: 8.5
* Brian Johnson – lead vocals
* Angus Young – lead guitar
* Malcolm Young – rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams – bass guitar, backing vocals
* Phil Rudd – drums, percussion
Noto nella comunità web per la feroce
recensione (e i feroci commenti di risposta) di Mark Prindle,
io sinceramente non riesco a capire che cosa possa scatenare tanto
furore da un lato e dall'altro.* Angus Young – lead guitar
* Malcolm Young – rhythm guitar, backing vocals
* Cliff Williams – bass guitar, backing vocals
* Phil Rudd – drums, percussion
Sì, perchè nonostante un produttore stranoto come Rick Rubin
in cabina di regia (che fa un lavoro un po' deludente, succhiando le
palle dell'energia di questa fenomenale band di quasi anziani), e il
ritorno di Phil Rudd alla batteria, non è che ci sia molto per cui
accalorarsi.
I nostri Australiani del cuore si sono ormai (dopo i buoni risultati di
Razor's Edge) assestati su quello che sanno fare meglio: hard rock
abbastanza ignorante con iniezioni di blues, dopo anni di ricerca di un
modo diverso più intelligente di guidare una canzone (che in tutto e
per tutto si è dimostrato inefficace e cervellotico), Malcom e Angus
hanno capito che ciò che sanno fare meglio sono quei tre accordi di
lusso conditi da assoli e licks vari.
Certo, i tempi di Let there Be Rock o Back In Black sono ovviamente
lontani, e persino i non esagerati (nell'era del Compact Disc) 50
minuti di quest'album a volte risultano un po' pesanti, dato che
difficilmente trovi qualcosa di eclatante nel bel mezzo dell'album (le
due cose migliori sono all'inizio), ma per lo meno si sono scrollati
quella patina di rottura di coglioni che li ha caratterizzati negli
anni 80. Quindi cosa c'è da accalorarsi? Un disco non eclatante sotto
tutti i punti di vista, ma non così squallido come dicono
alcuni.
È pur vero che il loro mestieraccio continuano a farlo nonostante tutto.
Del resto, se non rockeggiano gli Ac/Dc, chi cazzo volete che lo
faccia, gli Oasis? O i Babyshambles? Disse Totò: "Ma mi faccia il
piacere!"
Voto: 7.0
* Brian Johnson - vocals
* Angus Young - lead guitar
* Malcolm Young - rhythm guitar
* Cliff Williams - bass guitar
* Phil Rudd - drums, percussion
* Angus Young - lead guitar
* Malcolm Young - rhythm guitar
* Cliff Williams - bass guitar
* Phil Rudd - drums, percussion
Hey! Sono la voce di Brian
Johnson, e sono andata a zoccole! Perchè mi ostino ad andare a cercare
note assurde se quando mi muovo entro un registro da esseri umani sono
fenomenale e molto probabilmente non faccio quel male cane che sembro
fare al mio legittimo proprietario?
Comunque, cazzate a parte (che
su questo sito, lo so, suona come una affermazione pesante) la voce di
Brian è incredibile nei primi secondi di Stiff Upper Lip,
l'apertura dell'album, rauca e bastarda, sembra un Tom Waits heavy
metal, e per il resto... beh, il tipo, nonostante la veneranda età fa
un gran lavoro, ma non è ai livelli passati (forse un po' meno
malridotta di certi tempi passati...) e non lo
sarà mai più per ragioni tristemente geriatriche.
Detto ciò...
Ayeeeeaaaaaaaah!!!!
Incrrrrrrrrrredibile amici!
Il miglior album degli Ac/Dc
dalla scomparsa di Bon (con BIB chiaramente fuori concorso), finalmente
B-L-U-E-S come ai bei tempi andati, i riff di basso di una nota (Live
Wire memories...) e riff che sembrano sputati fuori dai loro
settanta! Veramente soddisfacente, così come la produzione del Big
Brother George Young (non ho idea del perchè sia separato
dall'inseparabile Henry Vanda), che fa un salto di qualità rispetto al
lavoro di Rubin ed al suo stesso umiliante lavoro in Blow Up Your Video.
I lunghi tempi di gestazione
(7 anni da Ballbreaker, del prossimo, nel quale Brian tornerà a
scrivere i testi, Malcom ha detto solo che dovrà essere perfetto),
dimostrano che il fervore creativo è inevitabilmente finito (da tanto
tempo), ma cosa più importante, dimostrano che i fratelli Young se ne
sono accorti, e si sono anche accorti di avere un catalogo incredibile,
che gli consente di girare per il mondo proponendo una setlist di pezzi
perfetti, variando un po' come cazzo gli pare senza rischiare mai di
deludere.
Voto: 7.8
* Brian Johnson - vocals
* Angus Young - lead guitar
* Malcolm Young - rhythm guitar
* Cliff Williams - bass guitar
* Phil Rudd - drums, percussion
* Angus Young - lead guitar
* Malcolm Young - rhythm guitar
* Cliff Williams - bass guitar
* Phil Rudd - drums, percussion
Dopo
otto anni (!!!) dall'ultimo album di studio, gap colmato da un'infinità
di prodottini come DVD, raccolte e robe del genere,
ritorna la macchina da
guerra del rock n'roll, affiancata dall'ormai veterano della produzione
Brendan O'Brien, responsabile di tanti album dei
Pearl Jam, degli Stone
Temple Pilots, RATM... persino Dylan e Springsteen l'hanno voluto in
cabina di comando. Sostanzialmente senza motivo, ma tant'è.
Forse
non l'ho ascoltato con abbastanza attenzione, ma non mi è sembrato 'sto
gran capolavoro. C'è da dire in primo luogo che se non l'ho ascoltato
con attenzione è perchè semplicemente l'attenzione non l'attira nemmeno
per sbaglio. In secondo luogo, si è tornati allo stile di Ballbreaker,
al devastante riff midtempo con Brian Johnson che ci urla sopra sempre
la stessa melodia o una melodia similare. Infine, adoro la vagina. Mi
sembrava importante sottolinearlo.
O'Brien ha cercato di
convincere Johnson che non è una buona idea quel grido lancinante che
lo ha accompagnato per tutta la carriera, dato che ormai di voce non
glien'è rimasta un granchè... ma il caro vecchio Brian ha spesso
ignorato questo consiglio (seguendolo forse solo nella quasi
Springsteeniana, era '83, Anything Goes... boooorn
in the Usaaaaa, I was... boooooorn... ehr..)... beh almeno
Brendan ci ha provato.
Il gruppo è convinto
del prodotto, immagino, dato che per fare soldi non avevano bisogno di
questo gingillino, ma gli bastava l'ennesima compilation (che è
arrivata dopo quest'album, comunque)... e devo dire che è un disco
ascoltabile, piacevole e quant'altro. Semplicemente, non impazzisco per
lo stile che hanno preso dopo la dipartita di Scott. Non che io mi
aspetti chissà che evoluzioni stilistiche: gli AccaDacca sono uno di
quei gruppi, come i Motorhead e i Ramones, da i quali ti aspetti more
of the same più o meno sempre... ma con Bon quel more of the same era
sempre superlativo... mentre questi album si susseguono in un misto di
noia e sbadigli... e non è ciò che un album rock dovrebbe farti fare,
nonnorononono. Per carità, "noia" rispetto agli Ac/Dc che furono, non
certo rispetto al mercato musicale attuale, rispetto al quale risultano
comunque una spanna sopra. Onore al merito di Angus e Malcom che
qualche
evoluzione, seppur impercettibile, hanno provato a portarla (vedasi
fare una sottospecie di cover di In My Time Of Dying e chiamarla in un
altro modo, Stormy May Day, con
risultati stranamente apprezzabili), ma il risultato non va comunque, a
mio giudizio, molto sopra la sufficienza.
Mettiamola così: se
avete amato gli album da FTATR in poi (senza fare paragoni con i
precedenti), troverete di vostro gradimento quest'album. Se invece,
come me, quegli album li avete trovati noiosucci eccezion fatta per
qualche pezzo... passate oltre, non è roba per noi... 55 minuti di
questa cosa addormenterebbero anche quelli tra voi che pippano anche
l'anima di Pablo Escobar.
Voto: 6.9
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