venerdì 10 febbraio 2012

Varie 2012 - Il posto fisso è noioso, per questo siamo precari

Quando leggo informazioni sugli Alcest, in ogni dove leggo di "french black metal". Sangue di Ismaele, sulla pagina di allmusic c'è persino scritto "death metal". E' assolutamente allucinante definire Les Voyages De L'Âme (Prophecy Productions, 2012 Voto: 7,2) "black metal", per quanto mi riguarda, e infatti il cantante della band francese rimane sconvolto quanto me. O siamo pazzi noi? Ma che cazzo ne so. Questo viaggio dell'anima, in realtà, è alternative rock dei più classici e anche di livello abbastanza alto, con imponenti influenze shoegaze ma stemperate da un vago aperfectcirleismo, caratteristica tipica di chi ha difficoltà a dare alle proprie canzoni i cosiddetti "hooks", gli appigli, le robe che ti si incastrano nel cranio, insomma. Se apprezzate un alternative rock molto atmosferico ed ipnotico, buttatevici a capofitto su 'sti ragazzi, sono molto meglio di quanto offra al momento in questo settore il mercato americano.

Parlando di atmosfere, invece, ci spostiamo sugli Sleestak con il loro Altrusian Moon (auto-prodotto, 2012 Voto: 6,3), che adeguatamente sottotitolano "a lo-fi collection of psychedelia and space rock", un lunghissimo potpourri, tirato fuori dagli archivi, di jam psichedeliche che non vanno da nessunissima dannata parte. Resteranno stupiti di quanto sia soft coloro che già conoscevano gli Sleestak, i quali  normalmente fanno un bordello della madonna con il loro doom/stoner metal - fra l'altro di pregevole fattura - appesantito da un cantato tendente al growl. Non è malaccio, ma è un'ora e trentacinque di tizi che suonano riff inconcludenti (seppur piacevoli) in sala prove, con tanto di errori (soprattutto alla batteria)... è anche vero che la band lo regala attraverso il proprio sito bandcamp (potete lasciare un'offerta di vostro gradimento per supportare le registrazioni del loro prossimo album), e che è un'ottima colonna sonora per spippacchiare circondati da incenso e candele, quindi se avete questi propositi siete nel posto giusto.

Torna alla ribalta, dopo aver rischiato di morire (ed aver subito una trasfusione del 100% del sangue corporeo) il leggendario Al Jourgensen che ha pensato bene, cagatosi sotto per il rischio corso, di realizzare il progetto del quale parla da 30 anni: un dannato disco country & western. Sì, sì, Al, quello dei Ministry, dei Revolting Cocks, eccetera. C'è di più: aveva cercato dei musicisti country, ma, non si capisce bene per quale motivo, ne ha presi di altri che col country non c'entrano una beata: Rick Nielsen dei Cheap Trick e Mike Scaccia dei Rigor Mortis alle chitarre, Tony Campos degli Static X al basso e... una dannata drum machine. In un disco country. Aaah, Al, Al, Al.
Ci sono le violiste, sono due tizie di Houston... almeno quelle suoneranno country? Nicht. Nothing. Nada. Suonano musica classica. Aaaah, Al, Al, Al.
Il risultato è di una cazzoneria fuori da ogni limite, con il buon Jourgensen (sì, cazzo, ho già detto quello dei Ministry, non c'è bisogno di chiedere) che urla come ai bei tempi di NWO, un buon suono in generale un po' scoglionato dalla drum machine e testi da tipico jubox nel bar dell'Alabama (alcool, fregna, droga, fregna, alcool)... aò, a me piace, che vi devo dire, fucilatemi.
Il disco si chiama Bikers Welcome! Ladies Drink Free (13th Planet Records, 2012 Voto: 6,3), ed il gruppo Buck Satan & The 666 Shooters, e si prepara a ricevere una pioggia di critiche. Meno peggio di quello che dirà chi lo critica, e decisamente non bello come diranno i fan di Jourgensen... insomma è una... roba. Prendetelo per quello che è: una cialtronata divertente.

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