venerdì 29 giugno 2012

Dr John - Locked Down (Nonesuch, 2012)

Poche cose giovano alla credibilità di un artista più dell'apprezzamento di una leggenda vivente come Mac Rebennack, in arte The Night Tripper, o meglio ancora Dr. John. Quando il Dottore dice addirittura di averti ubbidito e ascoltato fedelmente, aggiungendo "This guy is gonna be a hell of a producer", beh, cazzo, sei arrivato, sei il top. 

Quindi buona idea per tutti l'incontro tra Dan Auerbach (che quest'anno ha trovato l'America con l'ultimo, spettacolare album El Camino dei suoi Black Keys) e Dr. John, avvenuto al Bonnaroo Festival, che ha portato a questo spettacolare ritorno a Gris-Gris per il Dottore.

Accompagnato da una band spettacolare (Max Weissenfeldt alla chitarra, Leon Michele alle tastiere, Brian Olive alla chitarra e Nick Moyshon, spettacolare bassista di Amy Winehouse, al basso elettrico e contrabasso), Mac torna alla fine degli anni sessanta, tra Farfisa e groove, e il suo mojo è di nuovo working, anche se non è che avesse proprio smesso, ad essere sinceri.

Assoluti highlights la title track e Getaway, due pezzi dal groove inestingubile che dimostrano, come ha sottolineato in maniera molto acuta Jim DeRogatis, quanto Auerbach sia riuscito a comprendere perfettamente sia le radici sia il suono dei migliori album del Dottore, senza fermarsi però ad una cieca riproduzione di quella magia, ma innestandone una nuova, rinnovata, che trae ancora forza dalla stessa linfa vitale dei tribali canti come I Walk On Guilded Splinters, approfittando della bravura dei comprimari e dando la spinta al mago di New Orleans per farci divertire ancora, come accade con il canto creolo di Eleggua, e per ipnotizzare tutti con My Children, My Angels.

Non sarà mai disco dell'anno, me ne rendo conto, ma ciò dipende dal fatto che tanta, tanta gente abbia le orecchie conficcate su per il culo. Fondamentale.
 Voto: 9.1

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