Quella sua quasi ottusa onestà d'animo, così candida da risultare
talvolta irritante, quella sua drammatica passionalità, accompagnata da
una voce rauca e decisa, nonchè da canzoni perfette, lo hanno reso
un'icona in tempi di edonismi reganiani e similari, in tempi di Rio e
Club Tropicana, in tempi di paninari e Drive In.
Per chi ha vissuto solo l'alba del terzo millennio, tuttavia, rimane
difficile comprendere il mito del Boss, e perchè le principali testate
giornalistiche sbrodolino ad ogni suo passo... sono solo fan,
ragazzuoli, non ci badate molto, e ascoltate me e le mie storie
edificanti.
Passeggiavo romanticamente per la meravigliosa Torino, in una
serata umida e piovigginosa, in una di quelle sere che ti fanno venire
voglia di tornare a casa al calduccio. Bruce, il Boss, quello là delle
chiappe insomma, mi aveva accompagnato nel mio viaggio a Torino: Wrecking
Ball è stato la scelta per il mio sempre tragico approccio
al tragitto volante; con mio sommo disgusto, è l'ennesima cagata
springsteeniana del terzo millennio, Pete Seeger mescolato al suono
della E-Street Band... l'ennesimo album sulla crisi economica,
peraltro... insomma, per lo meno la rabbia e la noia mi hanno distolto
dalla mia folle paura degli aerei, quindi, poggiati finalmente i piedi
per terra, iddiocisalvi, benebbravoippilota, sabbenedica, il Boss mi è
rimasto in mente come un amico che dice sempre un sacco di fregnacce
(senza mai mentire, badate bene!), ma che ti vuole bene e in fondo, che
diavolo, gli vuoi bene anche tu a quel cazzone di un Boss, un tempo era
figo, non diceva fregnacce (no, non mentiva nemmeno allora).
Insomma, eravamo a Torino, e avevo una fretta boia di tornare a casa,
col freddo cane che ti congela gli ammenicoli, con la pioggia pungente
che ti fa chiudere ritmicamente gli occhi come se avessi un dannato tic
e i calzini umidi per tutte le pozzanghere che ho centrato da vero
minchione; passando davanti alla FNAC, notai un nugolo di gente seduta
per terra, attorniata da poster in cartone del Boss e che
segue due tizi (che in seguito ho identificato nei bravi Massimo Cotto,
giornalista di Radio Capital e Claudio Trotta, fondatore di Barley Arts
e grande fan del Boss) che chiaccherano amabilmente tra loro da un
monitor LCD, o meglio, da più di un monitor LCD... sono testi quelli
che scorrono sul monitor? Karaoke? Alla FNAC? Ma che cazzo, entriamo,
no?
Sembra un'assemblea di istituto, giovani e mooooolto meno giovani che
ascoltano, estasiati, l'anteprima dell'album con tanto di testi che
scorrono sui monitor (esatto, non era karaoke), seduti a terra e nelle
sedioline di plastica, sorseggiando una bella birrozza fresca alla
spina comprata al cafè FNAC, che per l'occasione vende anche le
suddette birrozze - belle fresche, nè? - in trepidante attesa che
l'album sia messo in vendita... alla mezzanotte, o meglio ancora mpo'
prima che domani si lavora, nè?
L'album, ad un ulteriore ascolto, si conferma nettamente mediocre: per
conferma, chiedo alla mia dolce metà che non ha trascorsi col Boss,
nessun poster con le chiappe; ascolta quel che sente e non può che
concordare.
Mondezza superradiofonica, il Boss che ti racconta la crisi e la
perdita, la tristezza e forse anche il buon Clemons, scomparso da poco,
nomina "Jesus" in tanti, troppi frangenti, con quel midtempo
stucchevole e quell'insopportabile piano che accompagna il tutto da 30
cazzo di anni, e daje Bruce, suvvia, cambiamo un po' qualcosa, o
dobbiamo farti diventare il Ligabue d'oltreoceano?
Anche per chi non capisse l'inglese, si sentirebbe comunque la puzza di
retorica Springsteeniana da chilometri, e mi prende una sorta di rabbia
cieca per quei rincoglioniti che stanno lì seduti ad ascoltare canzoni
inascoltabili... CHECCAZZO, QUALCUNO URLI AL BOSS DI ANDARE A FARE IN
CULO, PERDIO!
Penso a quanto sia irritante che il popolino accetti acriticamente
qualunque nuova cagata del proprio idolo come un assoluto capolavoro, e
sia pronta ad aspettare la mezzanotte per acchiapparsi un misero
librettino ed un poster (che ho cercato, senza risultato alcuno, di
ottenere in regalo da uno dei tizi della FNAC... aò, era bello il
poster) e poi, mentre mi concentro, comodamente seduto a casa, su come
deridere online il popolino, i rincoglioniti seduti all'assemblea
d'istituto, mi arriva la luce, come a Joliet Jake.
Non sono incazzato con o per loro, non sono
incazzato nemmeno per il mediocre album del Boss... sono incazzato con
me.
Sono incazzato perchè non me ne fregherebbe più un cazzo, nel mio
apatico torpore da Generazione Zero Euri, di stare
seduto come quelli là... checcazzo, è pure un'iniziativa carina, un
modo per fare aggregazione, un modo per divulgare cultura musicale
invece che grandi fratelli, e poi, diobono, se a quei tizi piace il
nuovo album del Boss saranno liberi di comprarselo con gadget, poster
ed edizioni da collezionisti, o devono chiedere il permesso a me?
Sono incazzato perchè se anche fosse il nuovo album degli Stones o non
so di che cazzo, avrei comunque detto "meh, chissenefotte"... sono
incazzato perchè ci siamo autoprivati di ogni entusiasmo, ci siamo
annegati nell'apatia, ci siamo lasciati sotterrare dalle speranze
perdute, abbiamo scelto la strada sbagliataed è colpa nostra,
sissignore, solo ed esclusivamente nostra, che
ci facciamo cullare dai sovrastimoli, che ci facciamo ipnotizzare per
otto ore al giorno da Facebook... non è colpa di Silvio, nè dei nostri
genitori, nè della società, nè della Crisi, mistica
entità che ci ha inculato tutti (perchè i prestiti per comprare i 52" e
i SUV li ha chiesti la Crisi). E' colpa nostra, di
noi che con sordido cinismo gongoliamo nello sfottere chi ci crede
ancora, chi ha un minimo di passione, chi ha il cuore...
quella roba che fa rima con amore, mi pare di ricordare.
E allora me lo riascolto il Boss, sul pullman per Malpensa, anticipando
quello che sarà il più drammatico volo della mia vita... ma questa è
una storia diversa.
Interessantissima photo gallery
Interessantissima photo gallery
Voto: 5.1
Leggi la recensione su Il Cibicida:
è un peccato che una Superga ci sia già stata...
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