sabato 22 ottobre 2011

Varie 2011 - cotto e mangiato

Decoder - Decoder
Non so chi o cosa mi abbia portato ad ascoltare questa cagata, ma la pagherà cara. I trentasette minuti di merda dei Decoder (Rise records, 2011, voto 2.3) sono una sottospecie di ri-edizione dei Linkin Park con invece del grazioso fregnone che rappa, in tizio che fa del growl tipo death metal o non so che cazzo. Non ho trovato una sola recensione negativa in tutto il web, quindi sono sempre più portato a sperare nell'estinzione del genere umano. Ogni melodia dignitosa - ma sempre di quel nu-metal insipido che fa fare la cacca - viene improvvisamente rovinata da un tizio che fa WHAUHWUAHHHAHHAHHHHHH WHAUHUAHAUHAHAHUUUAAAH... trovatevi un lavoro.

Jenn Grant - Honeymoon
Punch
Gradevole è invece il terzo album della  canadese Jenn Grant, Honeymoon Punch (Six Shooter, 2011, voto 6.8) pop rock influenzato dal soul, allegro e solare ma che non ascolterò mai più in vita mia. Una versione canadese di Cristina Donà, ma, almeno in quest'album, senza malinconie. Bella voce, belli gli arrangiamenti, canzoni gradevoli e ben scritte... però not my cup of tea.



Baby Woodrose -
Mindblowing Seeds and
Disconnected Flowers

Lorenzo Woodrose invece festeggia i dieci anni della sua band, i Baby Woodrose ripescando i demo originali pre-esordio, risalenti al 1999: i 15 pezzi di Mindblowing Seeds and
Disconnected Flowers
(Bad Afro, 2011, voto 7.0) sono un passabile campionario di garage rock psichedelico di quelli che un tempo riempirono la imprescindibile raccolta "Nuggets"... suddetta raccolta, però, aveva il pregio di sfoggiare uno o al massimo due pezzi per ogni gruppo, mentre qui è sempre la solita solfa: gradevole, psichedelica, anche ben scritta se vogliamo... ma molto meglio i dischi di materiale nuovo di questa band... questo è only for fans, digiamolo.

A.A. Bondy - Believers
Chiudiamo infine con A.A. Bondy ed il suo terzo album, Believers (Fat Possum, 2011, voto 7.7): l'ex leader degli ottimi Verbena è al suo terzo disco e propone la solita miscela di atmosfere bluesate e notturne con qualche slancio brillante, di quelle che trovereste in coda ad una puntata di House M.D. (si sa, i telefilm ormai fanno da trend setter nel campo della musica) e, trovandole in una puntata direste "di chi diavolo era quella bella canzone atmosferica? devo assolutamente saperlo". Mi ricorda in alcuni passaggi il buon Ryan Adams nei suoi passaggi meno country ed è sinceramente un piacere ascoltarlo, seppur il suo essere sostanzialmente monocorde (anche se qualitativamente di valore) lo esclude dalla cerchia dei campioni.

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