domenica 29 gennaio 2012

Lamb Of God - Resolution (Epic, 2012)

Erano molti anni che non ascoltavo un disco metal con interesse.
Compreso ormai, mio sommo malgrado, che da Load in poi potevo fare "ciao ciao" con la manina ai Metallica o almeno a quei Metallica che spaccavano culi a destra e a manca, ignorati più o meno i sempre ascoltabili Megadeth, non impazzendo per le evoluzioni di sua maestà Bruce DICKinson e di quel simpaticone Steve Harris, che diavolo mi rimane? 

E' pur vero che non apprezzo fondamentalmente nessuna delle evoluzioni estreme a tal punto da dirmi "interessato", e che il power e il gothic metal mi fanno fare la cacca più o meno come mangiare a pranzo e a cena per tre giorni consecutivi in un ristorante messicano... che diavolo mi rimane?
Abbandonato anche da Ozzy, che pubblica album noiosi come la morte nonostante siano sempre dignitosi, A CHI STRACAZZO MI DEVO RIVOLGERE PER SENTIRE UN PO' DI METAL CON I COJONES?

Ognuno di noi è ignorante, bisogna solo vedere in cosa. La mia assoluta ignoranza sul metal recente mi ha portato ad ignorare più o meno qualunque cosa non sia Mastodon e Meshuggah, quindi quando ho fatto partire "Straight To The Sun", sludgissimo pezzo che sembra uscito da Masters Of Reality, ci è mancato poco che mi dovessi andare a pulire il ca

Insomma, perchè li ho ignorati sti tizi qua?
Delle seimiliardi di gazilioni di etichette coniate dalla stampa per definire ogni sottogenere metal esistente, i Lamb Of God si assestano in categoria Pantera (groove metal, se queste puttanate interessassero a qualcuno) e non me li fanno rimpiangere nemmeno per un secondo.

L'apripista citata è la traccia meno rappresentativa dell'album, che scorre spesso alla velocità della luce , accompagnato dal growl devastante di Randy Blithe, come è perfetto esempio la seconda traccia, Desolution: ascoltando la pioggia di note assecondata dalla scarica di batteria in doppio pedale che chiude ognuno dei versi, e i vari cambi di tempo, e ancora il riff tritacarne che guida il pezzo, per esempio, è capitato più volte che io sia dovuto pulirmi il ca

Qualche calo di tono dovuto a riff meno convincenti, durante i 56 minuti dell'album, è fisiologico (Terminally Unique, la conclusiva pseudo ambient King Me, con tanto di voce femminile), ma il livello è veramente molto, molto alto (a differenza del precedente Wrath... ecco, mi sono ricordato perchè non li consideravo) anche in episodi che negli album di loro illustri colleghi ti fanno venire voglia di mandarli a lavorare nelle miniere di carbone: il breve interludio acustico Barbarosa o l'intro, sempre acustica, del singolo Ghost Walking - altro pezzone coi controcazzi, peraltro - sono cose che distinguono le grandi band da quelle che vorrebbero essere grandi band.

Se poi mi ci metti nel lotto un ritornello come quello di The Number Six, scusate ma debbo andarmi a pulire il ca
Voto: 8.1

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